Il nome Kaṭha Yoga è riferimento alla
KAṬHA UPANIṢAD
"Il porsi a sedere ai piedi del Maestro per ascoltare l'enunciazione della dottrina", oppure " l'abbandonare l'ignoranza grazie alla conoscenza del Brahman".
Le Upaniṣad costituiscono un corpus dottrinario estremamente ampio, se ne enumerano 108, che sono quelle considerate canoniche, ma se ne conosono più di 300.
Le più antiche fanno parte della śruti, (rivelazione divina).
Esse costituiscono la parte conclusiva del Veda, cioè Rg-veda (Veda degli Inni), lo Yajur-veda (Veda delle formule sacrificali), il Sāma-veda (Veda dei Canti), l'Atharva-veda ( Veda delle formule magiche).
Le Upaniṣad che contengono chiare allusioni allo Yoga sono la Taittirīya Upaniṣad, la Kaṭha Upaniṣad e la Śvetaśvara Upaniṣad.
Nella Katha Upanishad si trova un bellissimo riferimento al concetto del padrone che si lascia comandare da un servo e questi diventa un vero autocrate.Cioè la mente è schiava del corpo se si sottomette alla sua dittatura.
L'Upaniṣhad dice:” sappi che l' Ātman ( il sé, il principio spirituale della persona) è il padrone del carro.Il corpo è il carro.L'intelletto è l'auriga.La mente le redini.I sensi sono i cavalli.Gli oggetti dei sensi sono l'arena.Colui che non possiede intelletto e non ha la mente raccolta, costui ha i sensi indocili come un auriga con i cavalli imbizzarriti.
L'uomo deve raccogliere la sua mente altrimenti i sensi finiscono per dominare ma colui che si è purificato e concentrato scorge la vera natura dell'Ātman che è simile al Brahman e allora è libero da ogni legame perchè ha trovato Dio.
Interessante questa Upaniṣad perchè, seppur in un contesto Vedantico cioè si parla di un'unica realtà, il Brahman, il resto è maya (illusione) ma appaiono tracce della visione dualistica del Samkhya perchè fa riferimento a Buddhi (intelletto), manas (capacità di formulare pensieri), indriya (5 sensi).La visione dualistica è quella anche di Patanjali con puruṣa e prakṛti.
“Banat, banat, banat jai”:lottando, lottando, ecco un giorno raggiungerai la Meta Divina (Lahiri Mahasaya).